Mediterraneo e scienze sociali
Il successo e la moltiplicazione delle sue traduzioni a partire degli anni 1970 del libro di Fernand Braudel (La Méditerranée et le monde méditerranéen à l’époque de Philippe II, Paris, 1949), tradotto in italiano da Einaudi nel 1953 (Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II), ha creato durante la seconda metà del secolo scorso un modello, sempre più citato anche da non storici e perfino da non studiosi professionali, talvolta criticato e rifiutato, di un « Mediterraneo degli storici ». Un modello che poteva non soltanto orientare e stimolare le ricerche sull’area mediterranea stessa, ma anche essere applicato allo studio di altre aree del mondo dove le circolazioni degli uomini e dei beni materiali e culturali si erano organizzate nel lungo periodo intorno a un mare che costituiva la loro più larga unità di analisi: Baltico e Mare del Nord, Atlantico, “Mediterraneo asiatico”, Pacifico.
Il successo di questo modello non deve fare dimenticare gli usi i contributi che sono stati fatti di questo riferimento all’area mediterranea da parte delle altre scienze sociali a un momento o l’altro della loro affermazione e del loro sviluppo : geografia, economia, antropologia, sociologia, archeologia, e, nel periodo più recente, preistoria i cui progressi sono venuti a dare un significato novo alla proposta classica di Braudel della “lunga durata” come base della lingua comune necessaria al dialogo fra queste discipline.
Quando | mercoledì 22 novembre, ore 11 |
Dove | Aula Gambi, Dipartimento si Storia, Culture, Civiltà - P.zza San Giovanni in Monte, 2 |
Intervengono | Maurice Aymard, Mariuccia Salvati, Franco Farinelli |
Maurice Aymard: (nato nel 1936 a Toulouse) ha studiato a Parigi, successivamente al Liceo Louis-le Grand, all’École Normale Supérieure (Ulm) e alla Sorbonna. Dopo l’agrégation di storia (1961), è stato ricercatore all’École Française de Rome (1964-66) e alla Casa di Velazquez di Madrid (1966-68), lettore all’Università di Napoli (1968-72), e direttore della sezione di storia moderna e contemporanea dell’EÉcole Française de Rome (1972-76). Professore dal 1976 all’École des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi (storia moderna e contemporanea dei paesi mediterranei), è stato vice-direttore (1976-92) e poi direttore (1992-2005) della Maison des Sciences de l’Homme, di cui è stato il direttore dal 1992 al 2005
Iniziate a Venezia e Dubrovnik nel 1959-60 con uno studio sul commercio del grano nel ‘500 (Venise, Raguse et le commerce du blé en Méditerranée dans la seconde moitié du XVIe siècle , Paris, SEVPEN, 1966), le sue ricerche si sono spostate nel 1964 in Sicilia e in Italia meridionale, di cui ha studiato la storia economica, demografica e sociale durante l’età moderna, alla quale ha dedicato numerosi articoli pubblicati in francese, italiano e spagnolo. Ha pubblicato vari saggi in opere collettive, fra cui, nel volume I (1978) degli Annali della Storia d’Italia Einaudi, « La transizione dal feodalesimo al capitalismo », e, nel secondo volume della Storia dell’economia italiana, « La fragilità di un’economia avanzata : l’Italia e le trasformazioni dell’economia » (Einaudi, 1991). Ha curato con Giuseppe Giarrizzo il volume Sicilia della Storia delle regioni italiane dopo l’Unità (Einaudi, 1987), e con Perry Anderson, Paul Bairoch, Walter Barberis e Carlo Ginzburg, la Storia d’Europa Einaudi, di cui ha curato personalmente il volume IV, l’Età moderna (1995).
Orientato alla fine degli anni ‘50 verso la storia economica, sociale e quantitativa sotto la direzione di Fernand Braudel, che ha seguito i suoi primi lavori, e col quale ha ulteriormente collaborato alla direzione della Maison des Sciences de l’Homme, ne ha seguito gli sviluppi e le nuove direzioni di ricerca durante gli anni 60 e 70, interessandosi di demografia storica e di antropologia della parentela, di storia dell’alimentazione e del funzionamento del world-system economico creato e animato, dalla fine del Medioevo in poi, dall’Europa occidentale. Le sue ricerche più recenti sono state influenzate dalle possibilità concrete di cooperazione fra studiosi delle varie scienze umane e sociali e delle varie aree culturali del mondo che offrono l’EHESS e la MSH : le cosidette crisi della storia e delle scienze sociali sono infatti crisi di una concezione e di una organizzazione eurocentriche di queste discipline, che andranno superate. Membro straniero dal 2012 dell’Accademia dei Lincei